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28 Maggio 2009 ARCHEOLOGIA
Natascia Festa Corriere del Mezzogiorno
Viaggio in città: Carminiello ai Mannesi, dove nascosto abita ancora il dio Mitra
tempo di lettura previsto 4 min. circa

NAPOLI - I luoghi raccontano. E a Napoli lo fanno ancora di più, anche se non interrogati. Meglio se però lo si fa e se a porgere le domande sono «raccontatori» di professione, come gli scrittori che di luoghi sono voraci investigatori. E questo è quello che propone «Le voci di dentro», l'iniziativa firmata dal Premio Napoli per il Maggio dei Monumenti. Gli scrittori sono chiamati a raccontare i luoghi a partire dalla convinzione - ricordata anche dal presidente del premio Silvio Perrella - che i posti abbiano una loro intrinseca narratività.

IL PROGRAMMA - Questo fine settimana la scaletta dei narratori itineranti prevede questa scansione. Sabato 23 mattina (11.30) con: Franco Arminio in piazza Calenda (presso Teatro Trianon); Bruno Coppola a Porta Capuana (nella Chiesa Santa Caterina a Formiello, con replica alle 16, 30); Marilena Lucente negli Scavi di san Carminiello ai Mannesi; Giovanna Mozzillo nella Chiesa Santissimi Apostoli sabato 23 pomeriggio (16.30) Paolo Mastroianni nella Chiesa Sant'Angelo a Morfina; Ruggero Guarini Teatro dell´Anticaglia (ore 16), Emilia Bersabea Cirillo nella Chiesa San Pietro ad Aram. Domenica mattina si replica o prosegue alle 11.30 con: Paolo Mastroianni nella di Chiesa Sant'Angelo a Morfina, Rossella Milone nella Chiesa Purgatorio ad Arco, Riccardo Brun Palazzo della Prefettura (presso Fondazione Premio Napoli), Ruggero Guarini Teatro dell´Anticaglia, Emilia Bersabea Cirillo Chiesa San Pietro ad Aram.

LUCENTE AGLI SCAVI DI CARMINIELLO AI MANNESI - Tra i luoghi più insoliti riaperti per questo weekend ci sono sicuramente gli scavi di Carminiello ai Mannesi ai quali farà da guida Marilena Lucente che ce li racconta.

Se indichiamo questo luogo ai napoletani, è quasi sicuro che la maggior parte di loro non saprebbe indicare dov´è è cos´è. Lei come lo spiegherebbe?

«Napoli è davvero troppo grande per conoscerla tutta. Persino i posti più noti, non smettono mai di rivelare particolari inediti e sorprendenti. Gli scavi di Carminiello, a pochi metri dal Duomo, sono stati aperti al pubblico solo dal 1993 e si possono visitare solo in particolari circostanze. Sono stati utilizzati per molto tempo in modo improprio: una stalla per cavalli, un deposito, persino un parcheggio. Benché antichissimi, sono turisticamente "giovani"».

Cosa caratterizza questo complesso archeologico?

«Si tratta di uno spazio che ne contiene molti altri, appartenenti a epoche diverse. Ci sono i resti di una chiesa barocca, la chiesa del Carmine dei Mannesi, distrutta da una bomba nel 1943. Più in basso si trova un complesso termale romano, con tanto di cisterne, magazzini, vasche, e infine, nel cuore degli scavi un mitreo».

Un particolare del luogo da vedere assolutamente.

«Quel che resta di un dipinto del dio Mitra nella parte più interna del complesso. Si riconosce il profilo della divinità mentre sta uccidendo un toro, un sacrificio necessario per fecondare la terra. Un culto persiano - anche gli dei viaggiavano, venivano da lontano, e Mitra era il dio dei patti, delle alleanze - che raggiunse una grandissima popolarità tra soldati, schiavi e mercanti d´Occidente. Sino a declinare con la diffusione del Cristianesimo. La sua è una storia davvero interessante».

Cosa rende inedite queste visite letterarie?

«L´idea di fondo: che i luoghi sono pieni di storie che vanno raccontate. La certezza che anche nelle schegge di passato è custodito il futuro. Raccontare un monumento significa promuovere cultura, diffondere sapere, rendere creativi gli spazi, attraversandoli insieme – scrittori e lettori - mescolando interpretazioni diverse: quelle degli storici e quelle degli autori contemporanei, degli archeologi e dei poeti. Questa promossa dalla Fondazione del Premio Napoli è un ´operazione letteraria, dal forte valore civile».

La letteratura può riqualificare la città?

«La letteratura, come l´archeologia, la musica, il teatro, l´architettura servono a "pensare" la città: ovvero prendere la parola per riappropriarsi degli spazi urbani, quelli che ci vengono sottratti dal sovraffollamento, dal traffico, dalla delinquenza piccola o grande che sia, quelli usurati dall´incuria e dalla mancanza di progettualità politica. La letteratura, l´arte in genere, si oppone, prova ad opporsi, agli sguardi definiti in modo univoco. Con i racconti, si esplorano nuovi spazi – è proprio il caso degli scavi del Carminiello –, si moltiplicano le visioni della città, arricchendo, naturalmente, il nostro modo di vivere l´ambiente. Il passo successivo, che non riguarda più solo la letteratura, dovrebbe essere quello di ripensare modelli e strategie di vivibilità urbana per una città in cui crescere e con cui identificarsi».